Campi Scuola Maestri di Strada & Fondazione Lungro per Don Milani

IMG_5121Siamo giunti al termine della preparazione pratica dei locali. Abbiamo una riserva d’acqua di 1500 litri, è in funzione l’autoclave, abbiamo una ‘cabina elettrica’ per gestire in modo sicuro tutte le utenze elettriche,  abbiamo docce e batterie di bagni; abbiamo attrezzato tre appartamenti indipendenti ed una cucina e sala pranzo comune.  Ci sono da fare ancora infinite migliorie ed abbellimenti  che saranno a cura dei diversi ospiti. Nel frattempo i Maestri di Strada hanno organizzato l’arrivo dei primi ospiti. Per quest’anno si tratta di pionieri e saranno presenti a partire dal 18 luglio (prima abbiamo in corso diverse attività a Napoli). Si tratterranno una settimana e chi vorrà venire a trovarci in quel periodo sarà ospite gradito.piscina

Alla Piscina di Lungro – Ospiti della scuola Estiva

Ho amato più voi che Lui

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C’è stata ieri a Napoli, organizzata dall’assessore Palmieri una bella celebrazione per Don Milani. Bella perché non è stata una celebrazione ma la continuazione di un racconto attraverso le parole dei tanti che in luoghi e tempi diversi sentono di realizzare qualcosa del messaggio di Don Milani. Molte parole di speranza e di responsabilità. Quando è stato il mio turno ho detto più o meno quel che segue.

Ho amato più voi che Lui
Questa frase – pronunciata sul letto di morte – esprime il massimo della religiosità ed insieme il massimo della laicità.
Il massimo della laicità perché esprime l’amore umano per i suoi ragazzi e al tempo stesso la sua fede, come se fosse l’amore per l’altro a generare la fede e non il viceversa che è la lettura dei credenti ribadita anche dal papa.
Vorrei partire da questa affermazione per sostenere che alla radice dell’impegno di Don Milani c’è uno stato contemplativo.

Lo stato contemplativo consiste nel guardare con assorto e intenso interesse”;
Profonda concentrazione della mente ed elevazione dell’anima sopra ogni modo ordinario di conoscere, fino a una cognizione semplice e affettiva di Dio. (dal vocabolario Treccani)

Lo stato contemplativo è un modo speciale di conoscere che comporta una sorta di identificazione nell’altro. Nel caso del misticismo religioso è una conoscenza semplice ed affettiva di Dio. Ma esiste anche un misticismo laico che si esprime in molti modi ed è sintetizzato dall’espressione di Wittgenstein che nel negare che la ragione possa dire alcunché su Dio, dice che la religiosità si esprime nel “la meraviglia perché il mondo c’è”. La meraviglia sospende ogni spiegazione razionale, ogni tentativo di comprensione, ogni tentativo di impadronirsi di ciò che si guarda ma al contrario spinge ad  immergersi in esso. E’ ciò che esprime Leopardi quando dice ‘ e il naufragar m’è dolce in questo mare’.
L’esperienza mistico-contemplativa comincia spesso nella solitudine e nel deserto. In tutte le grandi religioni l’esperienza del deserto è fondante. In tempi recenti altri hanno trovato nel deserto questa “conoscenza semplice ed affettiva”: Charles de Foucauld , la cui esperienza è all’origine di un ordine religioso contemplativo e in altro modo il Saint Exupery de “Il piccolo principe”.
L’esperienza contemplativa moderna non porta lontano dalla vita attiva ma al contrario consente di ‘perdersi’ nella complessità urbana mantenendo un orientamento rigoroso verso le mete ultime.
Per questo penso che la frase “ho amato più voi che Lui” sia una frase mistica che esprime questa forma di conoscenza semplice ed affettiva nei confronti degli allievi ed è ciò che fa la differenza tra una amore qualunque ed un amore educativo. La visione contemplativa si avvicina molto alla funzione che nella metodologia dei maestri di strada ha il sogno: luogo in cui con l’immediatezza del linguaggio onirico abbiamo una visione dei giovani “come oggi non sono”. (frase che proviene da una poesia di Danilo Dolci che noi abbiamo adottata come nostro programma sintetico)
Anche Don Milani forse ha raggiunto questo stato contemplativo perché è stato confinato in un deserto e lì ha dovuto fare appello a tutta la forza interiore per resistere e trovare una ragion d’essere e lo ha fatto specchiandosi nei suoi giovani allievi.
Usiamo dire che nelle nostre periferie i giovani e noi stessi incontriamo ‘il deserto dei significati’ ed anche noi è necessaria un’esperienza contemplativa per riuscire a contemplare il sogno senza farci distogliere dalla giungla di ostacoli che si interpone tra il nostro lavoro educativo e la sovranità degli allievi.
Nel lavoro educativo la reciprocità è fondamentale e pochi mettono in evidenza quanto aiuto i bambini di Barbiana abbiano dato al loro priore, per dare senso alla sua vita, per riempire la sua solitudine, per resistere ai tentativi di tenerlo ai margini. Così i nostri educatori, maestri di strada, riempiono la loro vita con quella dei nostri giovani e confusi allievi di periferia, così insieme cerchiamo di uscire dal ghetto – “sortire assieme è politica” dice Don Milani – che oggi coinvolge insieme ai figli di nessuno e anche tanti giovani che vivono le nuove emarginazioni prodotte da una società sempre più escludente.

Preparazione campi scuola

Vi mostriamo alcune immagini dai fine settimana impiegati per preparare i campi scuola a Lungro. Il 4, l’11, il 18 ed il 25 giugno ci siamo dedicati ad allestire la struttura che deve ospitare i nostri primi campi scuola. Il 4 un gruppo di coraggiosi/e ha fatto grandi pulizie contendendo gli spazi a ragni, passeri, gechi, e altri visitatori diurni e notturni. Non c’era corrente elettrica, e poca acqua. Docce fredde per lavarsi . Dal 9 all’11 eravamo in 15. Continuano le pulizie, c’è la corrente con un impianto di fortuna.. C’è poca acqua e le docce son ancora fredde.
dal 16 al 18 impianto elettrico definitivo, costruzione della ‘cabina elettrica, inaugurazione della doccia calda, della lavatrice, prima pietra per la riserva d’acqua.
L’alba è sempre meravigliosa. Ci sono nuove visite: per tre giorni un intero branco di cinghiali si è dato da fare sotto le querce: un grosso maschio, due femmine, quattro piccoli. Hanno abitudini notturne e col cellulare appena si intravedono. Il 25 giugno si fanno gli ultimi ritocchi e si spera di avere un calendario dei campi.

Partire da Barbiana per scendere nelle periferie – le sfide della pedagogia della strada

Incontro con Cesare Moreno 23 Giugno 2017 ore 19 salone Don Colucci – parrocchia S. Anna:
Da un recente intervento di Cesare Moreno:

Sono un maestro di strada, Rappresento un nuovo mestiere da me stesso inventato e praticato insieme a molte decine di altri.

Siamo ‘cittadini attivi’: persone dedite a tessere tra i giovani relazioni che sono alla base della convivenza civile. Lo facciamo usando gli strumenti dell’istruzione: …

Il nostro principale attrezzo professionale siamo noi stessi. Persone che riescono a stare in piedi e a vivere con dignità e rispetto di sé in un mondo difficile. Il nostro principale dovere professionale è curare noi stessi per poter essere presenti e riuscire ad accogliere ed elaborare il dolore che a fiumi scorre nelle periferie degradate. Dobbiamo curare noi stessi perché siamo quotidianamente testimoni di ingiustizie e ‘crimini pedagogici’ nei confronti dei giovani e non vogliano trasformarci in una gruppuscolo di denuncia sociale, ma vogliamo sostenere le aspirazioni e la lotta dei giovani per combattere quelle ingiustizie.

Perché sono qui?
Cento anni fa il dr Freud aveva definito il suo mestiere, quello dei docenti e quello dei politici come mestieri ‘impossibili’. Tutti e tre si occupano contemporaneamente di altre persone e di se stessi.

La mia speranza è che crescendo il numero delle persone consapevoli di questa metodologia, noi potremo essere meno isolati e trovare insieme anche forme di impegno che possano migliorare le difficili condizioni di questi lavoratori impossibili.

incontro potenza

Amerete Potenza per l’inclusione e la Coesione sociale propone, in collaborazione con la Parrocchia SS. Anna e Gioacchino, la terza sessione formativa in data 23 Giugno 2017 con un confronto sulle sfide della Pedagogia della strada con Cesare Moreno che ha dedicato la sua vita agli ultimi e a questa sfida con il progetto Chance a Napoli e con l’Associazione Maestri di strada onlus.
Cesare Moreno è anche uno studioso di Lorenzo Milani e non a caso è stato scelto il titolo “Partire da Barbiana per scendere nelle periferie”.